Cosa hanno in comune sport e marketing?
Cosa hanno in comune sport e marketing?
In ambito sportivo amatoriale c’è una tendenza che è riscontrabile anche nel mondo del marketing. Mi piace chiamarla “sindrome del professionista”.
Se hai praticato sport, rimanendo a livello dilettantistico, molto probabilmente anche tu sei stato vittima di questa problematica.
Quando si pratica uno sport, si tende a cercare sempre una soluzione per essere più forti ed ottenere maggiori risultati. Fino a qui, non c’è nulla di male.
Il problema della “sindrome del professionista” affiora proprio in questa fase. Quando vuoi migliorare e cerchi costantemente qualcosa che aumenti le tue prestazioni.
Allora inizi a guardare cosa fanno i professionisti di quello sport e cerchi di carpire i loro segreti.
Ovviamente la prima cosa che ti viene da fare è acquistare in modo compulsivo le attrezzature identiche a quelle del campione che hai visto in tv, con l’illusione, più o meno consapevole, che questo nuovo acquisto ti permetterà di ottenere risultati migliori.
Purtroppo nella maggior parte dei casi, questi acquisti non si traducono in maggiori risultati, ma in una semplice spesa in più.
Ecco, questo stesso atteggiamento, lo ritroviamo oggi nel marketing.
Negli ultimi anni, l’informazione all’interno del mondo del marketing si è concentrata sempre di più sugli strumenti da utilizzare, lasciando in disparte concetti fondamentali che ogni imprenditore dovrebbe conoscere.
Infatti si parla sempre più di singoli tool di marketing piuttosto che di strategie e concetti.
Questo soprattutto per tre ragioni.
La prima è che le persone tendono a credere che ci sia una singola cosa semplice che possa risolvere tutti i loro problemi.
Per esempio “se utilizzi questo programma per creare funnel, potrai generare vendite automatiche” oppure “fai un video al giorno e diventerai un’autorità del tuo settore” ed altre promesse di questo genere.
La seconda ragione è che è molto più semplice e cool parlare di nuovi strumenti di ultima generazione, piuttosto che parlare di “vecchie” teorie.
La terza ragione e’ che, quando qualcuno elogia un determinato tool, spesso è per il semplice fatto che te lo vuole vendere.
Sia chiaro, non c’è nulla di male a creare e vendere nuovi servizi che possono aiutare gli imprenditori a fare marketing.
E’ però importante che tu sappia che non esiste il singolo strumento in grado di farti ottenere il successo e, soprattutto, anche lo strumento migliore del mondo, senza una strategia solida può risultare inutile.
Prima di fare marketing, di pubblicizzare la tua attività e di comunicare con chiunque, devi avere ben chiaro cosa dire e come farlo.
Questo è il punto chiave di ogni strategia di marketing. Questo è il Brand Positioning.
Te lo ripeto perché voglio che sia chiaro.
In questi anni di boom del digital marketing, siamo letteralmente bombardati da nuovi strumenti che possono far perdere di vista i pilastri fondamentali per un business.
Ma ricordati che, se la tua strategia di marketing non parte da un posizionamento chiaro ed efficace, rischi che tutte le altre attività si traducano semplicemente in soldi sprecati che non porteranno risultati.
In questo articolo ti spiego meglio perché il Brand Positioning è fondamentale per qualsiasi azienda, specialmente se si parla di PMI.
Cos’è il Brand Positioning
Se leggi questo articolo e conosci Marco De Veglia, molto probabilmente conosci già il Brand Positioning o comunque ne hai già sentito parlare.
Dato che ripetere non fa mai male, partiamo dalle basi…
Lo faccio anche perché, sempre più spesso, sul web compaiono articoli che trattano l’argomento con estrema superficialità (o addirittura in modo errato) e relegando il tema ad un semplice aspetto, tra i tanti, del marketing.
Il Brand Positioning, o posizionamento di marca, non è una delle tante sfaccettature del marketing di una azienda, ma è il pilastro fondamentale di una strategia di comunicazione efficace.
Il Brand Positioning è quel “modello mentale” che ti permette di collocare in una posizione ben precisa la tua brand nella mente del cliente target.
Lo fa, mettendola in una posizione che venga precisamente percepita in modo diverso e rilevante rispetto ai competitor.
Per occupare una posizione nella testa del cliente, è necessario che la brand venga percepita come diversa e più rilevante rispetto a quella dei competitor.
Quindi possiamo dire che fare Brand Positioning significa fare in modo che il tuo prodotto/servizio venga riconosciuto come la miglior soluzione al bisogno del cliente con cui vuoi comunicare.
Posizionare correttamente una marca significa contrapporla in modo significativo rispetto ai competitor, offrendo al cliente un’alternativa che abbia degli aspetti concretamente differenti e rilevanti per il problema che promette di risolvere.
Perché farlo e farlo prima di qualsiasi altra cosa
Come ti stavo dicendo all’inizio, negli ultimi anni si è creata la tendenza di parlare poco e male della strategia di marketing e di dare molta più importanza al singolo strumento o singola attività.
Scrivi un libro, fai un funnel, crea un blog, apri un canale YouTube e la lista potrebbe andare avanti ancora molto.
Ti invito a riflettere molto attentamente su questa cosa.
Credi che abbia senso buttarsi a capofitto in questo genere di attività senza aver ben chiaro quale sia il motivo per cui i clienti dovrebbero affidarsi a te piuttosto che a qualche altra azienda?
Rispondo io: no.
Prima di lanciarti in qualsiasi attività di marketing (video, blog, lead generation ecc.) devi essere sicuro di avere un posizionamento chiaro e competitivo, che permetta, a chi entra in contatto con i tuoi materiali di marketing, di capire per quale motivo tu sei diverso dai tuoi competitor e perche’ preferibile a loro (per questa tua differenza).
Questo è il motivo essenziale per cui, se vuoi fare marketing per la tua azienda, devi prima di tutto fare Brand Positioning.
Altrimenti stai investendo soldi e tempo in comunicazione alla cieca.
Invece devi decidere esattamente quali clienti vuoi e posizionare la tua brand nella loro testa, in modo che risulti differente e rilevante per il problema che vuoi risolvere.
Quando avrai creato il tuo Brand Positioning, potrai affacciarti a tutte le attività necessarie per comunicarlo nel modo migliore possibile.
Facendo così, avrai la sicurezza di non buttare soldi in inutili sforzi di marketing, ma saprai esattamente come sfruttare ogni centesimo utilizzato per fare comunicazione.
Per concludere, ricorda l’esempio che ti ho fatto all’inizio utilizzando l’ambito sportivo.
Cerca di non essere il tennista amatoriale che compra la racchetta che utilizza Roger Federer pensando che questa gli permetterà di diventare più bravo.
Sii consapevole che prima di qualsiasi altro strumento, devi ragionare sulla tua strategia in termini di Brand Positioning. E solo in un secondo momento decidere quali strumenti utilizzare per fare marketing.